"Bisogna iniziare a bloggare. Non avevamo idea di che cosa aspettarci quando lanciammo il blog GM FastLane. Sorprendentemente avemmo cinquemila visitatori il primo giorno. Siamo entrati in contatto con migliaia di persone che altrimenti non avremmo mai raggiunto. Naturalmente potreste chiedervi se bloggare è importante quando la propria azienda è in un periodo di crisi. La mia risposta è sì".
Bob Lutz
Vice Chairman - Global Product Development
General Motors
In tempi di crisi l'azienda che utilizza le opportunità concesse dalle nuove tecnologie ha più possibiltà di entrare in una spirale economica positiva e alimenta le possibilità di aumentare la propria visibilità e la propria popolarità su un terreno che sta diventando sempre più agguerrito e competitivo: il Web.
< Il blog di casa Fiat "Quelli che Bravo"
Un corporate blog (o blog aziendale) suscita interesse nel cliente. E aiuta l’azienda ad ottenere visibilità (in particolar modo sui motori di ricerca come Google) e consenso senza richiedere onerosi investimenti e tecnologie complesse.
Aprire un blog è pressoché gratuito, perché piattaforme come blogger o wordpress non richiedono costi di attivazione o manutenzione.
I blog si stanno rivelando dunque uno strumento di business molto efficace per le aziende: una chiave per sopravvivere alla recessione attraverso due operazioni di immagine: le relazioni e la fiducia, canali attraverso cui stabilire un contatto diretto con il proprio target, invitando i clienti ad esprimere i loro commenti su quanto l'azienda stessa ha da proporre.
Un blog, tecnicamente, non è dissimile da un sito web che si affianchi al sito principale di una azienda, ma che può soddisfare obiettivi differenti: il lancio di un servizio, o di un prodotto; l’area per raccontare l’azienda e le sue storie attraverso la voce del titolare o dei manager, il confronto di esperienze di una azienda e la volontà di indagare nuove forme di comunicazione.
Inoltre, un blog serve ad accorciare le distanze tra cliente e azienda, fa capire meglio a quest’ultima cosa vogliono i propri committenti e, attraverso il riscontro diretto, consentire di correggere il tiro di eventuali errori di marketing in un modo più semplice e diretto.
Cancellare il corporate blogging dalla lista degli strumenti di marketing solo perché non se ne conoscono le dinamiche può farvi perdere una opportunità competitiva.
Sforzarsi, invece, di avere un approccio aziendale meno istituzionale sembra essere la nuova strada per avvicinarvi ai clienti.
Sforzarsi, invece, di avere un approccio aziendale meno istituzionale sembra essere la nuova strada per avvicinarvi ai clienti.
Un blog di giornalismo enogastromico >
Il primo consiglio, utilizzando il blog come strumento di dialogo, è quello di abbandonare lo stile istituzionale tipico del comunicato stampa o della presentazione da sito web aziendale e di rivolgersi ai propri lettori in maniera informale, diretta e soprattutto onesta.
Altri aspetti da non sottovalutare sono i requisiti che imprescindibilmente devono possedere le persone o la persona che scrivono sul blog, quali la padronanza della materia e la dote di comunicare. Entrambi questi fattori costituiscono il mix perfetto affinché i post scritti catturino l’attenzione del lettore.
Naturalmente un blog aziendale richiede una pianificazione attenta. Si tratta di un elemento che deve divenire parte della strategia di comunicazione aziendale.
Aprire un blog è semplicissimo, fare un flop altrettanto facile.
Quello in cui occorre investire, dunque, è nel rinnovamento dell’approccio dell’azienda al mondo esterno. Per questo è meglio affidarsi a professionisti della comunicazione digitale: servono una strategia e una pianificazione graduale, per evitare sgradevoli effetti boomerang, che possono influire sulla reputazione del marchio.
Aprire un blog è semplicissimo, fare un flop altrettanto facile.
Quello in cui occorre investire, dunque, è nel rinnovamento dell’approccio dell’azienda al mondo esterno. Per questo è meglio affidarsi a professionisti della comunicazione digitale: servono una strategia e una pianificazione graduale, per evitare sgradevoli effetti boomerang, che possono influire sulla reputazione del marchio.
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